Mar 182013
 

Cultura in Periferia? 100 Circoli culturali, 50 Biblioteche, 100 Teatri, 60 Cori amatoriali, ma anche 17 giornali di zona ed un ventaglio di gallerie d’arte: sono un po’ questi i numeri della cultura in periferia. Tutto bene, allora? Non proprio. «L’aumento dell’affitto da parte di Aler ci ha strangolato» e, così, dopo 25 anni di impegno culturale e sociale al servizio del Quartiere Olmi, estrema periferia Ovest di Milano, il 30 gennaio scorso il Centro culturale la Cittadella, un’iniziativa basata esclusivamente sul volontariato e, quindi, a “costo zero” per la collettività, ha chiuso i battenti. Come si usa dire: un’altra luce che si spegne, in periferia.

Il tema non è nuovo, almeno rispetto all’iniziativa di Consulta Periferie Milano. Una delle ultime occasioni cittadine fu il 4° Convegno delle realtà culturali “periferiche” (4 febbraio 2012), al quale intervenne anche Stefano Boeri, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, che, tra “Le 10 idee per la Cultura a Milano”, indicò le Periferie tra le priorità culturali di Milano. Tra i punti allora discussi ci furono:

– il riequilibrio delle risorse fra Centro e Periferia (dire che sono squilibrate è un mero eufemismo: il rapporto è di 1:100);

– la revisione/azzeramento dei canoni di locazione (per sedi più che periferiche, Comune/Aler richiedono ai Centri culturali anche 5/6.000 euro, cioè più di quello che spendono per le attività e … i risultati poi si vedono).

Ma, adesso, qual è lo stato della cultura in periferia? Ma c’è un’attività culturale in periferia? Per quanto riguarda lo “stato” della cultura, la vicenda del Centro culturale La Cittadella è emblematica dello stato di sostanziale “precarietà” nel quale operano Circoli culturali, Biblioteche, Teatri e Cori amatoriali. E la città? Nel suo complesso è sostanzialmente indifferente. Così, ciascuna realtà “resiste” in uno stato di abbandono, mentre basterebbero poche risorse per fare respirare chi opera negli avamposti periferici. Invece, quasi tutto viene fagocitato dal Teatro alla Scala e pochi altri. Allora, si può dire che il Teatro alla Scala “uccide” la cultura? E’ possibile invertire la tendenza? Anche qui forse c’è qualche novità …

Lunedì 18 marzo (ore 18-19.30) all’Urban Center del Comune di Milano (Galleria Vittorio Emanuele II°, MM1 e MM3 Duomo), sarà la “cultura in periferia” il tema trattato nel corso del 4° appuntamento del ciclo “Periferia InConTra”, a partire dal libro “Quartieri in bilico. Periferie milanesi a confronto”. Tra gli altri, interverranno: Giancarlo Rovati e Carla Lunghi coautori del libro, Docenti di Sociologia all’Università Cattolica; Antonio Calbi, Direttore Settore Spettacolo, Moda, Design dell’Assessorato Cultura del Comune di Milano; Paolo Limonta, Ufficio Relazioni con la Città del Comune di Milano, Walter Cherubini, Consulta Periferie Milano.

Ma le periferie, al di là delle buone intenzioni e delle enunciazioni, sono una priorità nei fatti?

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