Com’è l’informazione sulle Periferie? Ma c’è un’informazione per le Periferie? È insufficiente o addirittura pessima per il 68% dei milanesi. Martedì 17 settembre, ore 21, al Centro Culturale della Cooperativa la presentazione del Progetto “Periferia comunica”.
“Giornalisti e Periferie” è stato il tema del 6° e conclusivo appuntamento del ciclo “Periferia InConTra”, promosso lo scorso 27/5 nella centrale Galleria Vittorio Emanuele II° da Consulta Periferie Milano unitamente all’Ufficio Relazioni con la Città del Comune di Milano, con la collaborazione dell’Urban Center di Milano.Il quadro che ne è emerso non è stato particolarmente esaltante per gli operatori dell’informazione cittadina. Ma, com’è l’informazione per le periferie?
L’indagine – Secondo un’indagine condotta da “CPMdati”, il 21% degli intervistati ritiene che l’informazione sia “sufficiente”, mentre un altro 2% la ritiene “buona”. Ma, la stragrande maggioranza degli intervistati la pensa all’opposto: il 53% ritiene che l’informazione cittadina di Quotidiani, Tv e Radio sulle periferie sia “insufficiente”, mentre per un ulteriore 15% l’informazione sarebbe addirittura “pessima”. Infine, il 9% “non sa”. Insomma, per i due terzi degli intervistati il giudizio sul lavoro “periferico” dei giornalisti è negativo e non sono pochi i lamenti – soprattutto da parte di chi è impegnato nell’associazionismo – che si levano contro la quotidiana opera di “disinformazione” (addirittura?!) che verrebbe fatta sulle periferie.
Giornalisti – Già, i giornalisti … si ricordano delle periferie «solo quando succedono delle tragedie». In effetti, le notizie di “cronaca nera” su Gratosoglio, Corvetto, Quarto Oggiaro o Via Padova sembrano “ingolosire” gli organi d’informazione cittadina. Poi, nell’estate appena trascorsa, le periferie hanno fatto capolino qua e là, anche sulle prime pagine di riviste di varia estrazione, da “Sette” (settimanale del Corriere della Sera) a “Mondo e Missione” (mensile del Pontificio Istituto Missioni Estere).
Periferie – Se questa è un po’ la situazione del giornalismo, le “periferie” cosa fanno o potrebbero fare per comunicare? Da questo punto di vista, sono interessanti le considerazioni apparse nel libro “Animare la città” (P. Cappelletti e M. Martinelli, Edizioni Erickson): «La comunicazione – in senso sociologico crea la realtà. (…) Se un processo comunicativo (distorcente) ha contribuito a costruire la rappresentazione negativa sul quartiere, occorre, per converso, una comunicazione altrettanto efficace, stavolta di segno positivo, per rilanciare nuove immagini e nuovi discorsi del e sul quartiere».
Proposta – Ma, allora, è possibile costruire un’informazione “per” le periferie partendo “dalle” periferie? In proposito, sempre nell’ambito di “Periferia InConTra” dello scorso 27/5, è stata annunciata una proposta riguardante le modalità di diffusione cittadina delle notizie territoriali-periferiche, che sarà attivata grazie alla collaborazione tra Agenzia Omnimilano, Consulta Periferie Milano, Coordinamento Comitati Milanesi e, al momento, i Giornali di Zona “ABC”, “Dai nostri Quartieri”, “Il Rile”, “La Zona Milano”, “Milanosette” e “Milanosud”.
Invito – A tale proposito, Martedì 17 settembre – ore 21 verrà presentata la proposta “Periferia comunica”; intervengono:
– Matteo Chiari (Agenzia Omnimilano)
– i Direttori di Giornali di Zona
– Salvatore Crapanzano (Coordinamento Comitati Milanesi)
– Walter Cherubini (Consulta Periferie Milano).
L’incontro, che è pubblico, è organizzato dal Centro Culturale della Cooperativa (Via Hermada 14, Niguarda – Periferia Nord) nell’ambito del ciclo di incontri mensili “PERIFERIA chiama! MILANO risponde?”. Naturalmente, il “canale informativo” potrà essere efficace se verrà alimentato da chi opera quotidianamente sul territorio ed è attento a ciò che vi accade. Se son rose … comunicheranno.