L’8 gennaio 2012 ci lasciava Lino Brundu, Presidente di Atlha onlus. Vogliamo ricordarlo “al futuro”, per quelli che come lui si spendono per costruire pezzi della nostra città vivibili per tutti, che ogni giorno sono costretti a combattere contro gli ostacoli delle burocrazie di ogni genere.
«Ma che sapore ha una vita mal spesa?», cantava Lucio Battisti. E nella vita di Lino – anche tra le fatiche e gli acciacchi – quello di una vita “mal spesa” è rimasto un sapore sconosciuto. Lino, la vita, l’ha vissuta intensamente, apprezzandone i mille sapori, con mille orizzonti. Un atteggiamento che è ben rappresentato dal simbolo di Atlha (Associazione tempo libero per l’integrazione dei disabili): una farfalla che vola sul mondo. E il mondo, nei fatti, è l’orizzonte di Lino e dei suoi amici, che ne continuano la preziosa opera.
Per esempio, le vacanze con i ragazzi in carrozzina. Dove? “Ma portali sull’Adriatico, che è lì a due passi!”. No, a New York! Lucio Battisti cantava «di non sognare la Nuovissima Zelanda»? E Lino, i suoi ragazzi, li ha portati in Oceania, a Melbourne in Australia; poi, gli australiani sono venuti a Milano (che, forse non tutti lo sanno, è gemellata con Melbourne; quindi, Lino e Atlha, a loro modo, hanno svolto anche un ruolo istituzionale, favorendo gli incontri in Comune e Provincia anche nel 2013).
Come avrete compreso, per Lino tutti dovevano avere la possibilità di respirare con due polmoni, di avere la possibilità di apprezzare la bellezza della vita. E “Accessibilità” era il termine che più ricorreva nei suoi interventi negli incontri di Consulta Periferie Milano. Infatti, Lino lo incontrammo un dicembre di qualche anno fa: Atlha aveva organizzato la mostra “La Periferia al centro” (perché come i polmoni sono due e devono poter respirare entrambi, così a Milano deve esserci attenzione non solo per il Centro, ma anche per la Periferia, soprattutto per chi vi abita). Così, anche un po’ per “dovere d’ufficio”, andammo all’inaugurazione di quella mostra, che tra l’altro aveva come madrina Naomi Campbell (dalle passerelle dell’alta moda, alla sede dell’Atlha al Parco di Trenno ad inaugurare una mostra sulle periferie! Fu proprio una sorpresa). Ed avere Naomi Campbell come madrina di Atlha, era un po’ il bonario vezzo di Lino.
“Accessibilità”, dicevamo: per i disabili, ma anche per gli anziani, per le mamme/papà che portano i bambini con il passeggino, per quelli con i bagagli nelle stazioni ed anche per i ciclisti.
E gli amici che ne continuano la preziosa opera, come molti altri che ogni giorno si spendono anche gratuitamente per la nostra città? Ecco: Lino era costretto a combattere contro gli ostacoli delle burocrazie di ogni genere. Allora, ricordare Lino “al futuro” è impegnarsi ad abbattere questi ostacoli, queste burocrazie. Ciascuno faccia la propria parte, perché in mezzo c’è la vita delle persone, spesso quelle che hanno qualche difficoltà in più.