Feb 092014
 

Periferia? Un termine negativo per il 41%. Altri non ne vogliono più sentire parlare. Per Renzo Piano sono il grande tema dei prossimi 30 anni. Bisogna andare verso una “progettazione partecipata”. Lunedì 10 febbraio – ore 17.30 “La Qualità della vita nelle ‘periferie’ (com’è e come potrebbe essere?)” è il tema del confronto nell’ambito del 2° ciclo “Periferia InConTra”.

Lunedì 10 febbraio 2014 (ore 17.30-19) all’Urban Center di Milano (Galleria Vittorio Emanuele II°, MM1 e MM3 Duomo), sarà La Qualità della vita nelle “Periferie” (Com’è e come potrebbe essere ” il tema trattato nel corso del 2° appuntamento del 2° Ciclo Periferia InConTra, promosso da Consulta Periferie Milano unitamente all’Ufficio Relazioni con la Città del Comune di Milano con il patrocinio del Comune di Milano.

Tra gli altri, intervengono: Ellida Massone (MeglioMilano), Paola D’Amico (Corriere della Sera), Paolo Limonta (Ufficio Relazioni con la Città, Comune di Milano), Walter Cherubini (Consulta Periferie Milano), Giorgio Bacchiega (docente di Analisi degli audiovisivi, Università Cattolica).

Periferia è una brutta parola, quasi una parolaccia? In effetti non sono poche le volte che con la locuzione “di periferia” si tenda un po’ a sminuire l’argomento trattato. E i “periferici” che cosa ne pensano? Ad una indagine condotta da CPMdati, gli intervistati risposero che il termine “periferia” era positivo (9%), negativo (41%), né positivo né negativo (47%) e non sapevano (3%).

Ciò premesso, talvolta sentiamo qualcuno dire: «non ne posso più di sentir parlare di periferie». In effetti, quella di non sentire parlare di “periferie” ed anche di “centro”, bensì di “città”, è un’aspirazione che abbiamo anche noi. Ma non è la realtà odierna, non solo a Milano. «I quartieri periferici, come al solito, contano meno di altri» affermò don Luigi Merola, presidente dell’Associazione ‘A voce d’e criature’ di Napoli, evidenziando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che quello delle “periferie” è un tema che riguarda tutte le grandi città in Italia (e, seppur in modi diversi, anche in Europa e nel Mondo). Quindi, il non voler più «sentir parlare di periferie» ci sembra una specie di sindrome “negazionista”, una sorta di astrazione dalla realtà.

Al contrario, riteniamo che debba essere prestata attenzione al richiamo lanciato dall’architetto Renzo Piano: «credo che il grande tema dei prossimi 30 anni sia il restauro delle periferie o, meglio, l’urbanizzazione delle periferie. Le periferie sono la città che sarà o che non sarà, ma allora saranno guai grossi». In proposito, ci sembra significativa l’iniziativa avviata in qualità di senatore a vita: la costituzione di una squadra di sei giovani architetti che dallo scorso 23 gennaio ha iniziato a lavorare per quello che sempre Renzo Piano definisce il “rammendo” delle periferie italiane, su progetti concreti per periferie di Roma, Milano, Napoli, Torino e Genova.

Ma con che “fili” verranno rammendate le periferie? Qui si apre la necessità di una presa di consapevolezza “operativa” da parte dei tanti che operano nelle periferie in maniera frammentata: per “rammendare” le periferie è necessario vederle nella loro complessità. Iniziative specifiche, pur lodevoli, rischiano di fare la fine di una goccia nella sabbia: sparisce al primo sole. Nello stesso tempo, il “rammendo” delle periferie auspicato da Renzo Piano ha bisogno di “fili” per la tessitura, ma molti ci sono già: utilizziamoli, avviamo una progettazione partecipata.

Ecco perché all’Area C (“Centro”) abbiamo voluto associare, non contrapporre, l’Area P (“Periferia”), proprio per chiedere che siano dedicate – a partire dalla cosiddetta classe dirigente, politica, culturale, economica ed anche dell’informazione – la medesima attenzione ed anche le medesime risorse perché, come commentò Massimo Rebotti (Corriere, dicembre 2011), «pensare a una città partendo dalle periferie è molto più complicato che prometterlo».

E questo è il metodo che cerchiamo di sviluppare anche con il 2° Ciclo di “Periferia InConTra”, che si svolge all’Urban Center di Milano (info: www.periferiemilano.it), nella centrale Galleria Vittorio Emanuele, tra Piazza del Duomo e Piazza della Scala. Un modo per mettere anche fisicamente al centro della città il tema delle periferie. L’invito a tutti è a concorrere con il proprio bagaglio di idee e di energie, a superare la frammentazione, a fare “sistema”.

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Periferia InConTra (2° ciclo gennaio-maggio 2014)
Urban Center di Milano – Galleria Vittorio Emanuele II (MM1/MM3 Duomo)

Prossimo appuntamento:
Lunedì 24 marzo 2014 – ore 17.30
(info: www.periferiemilano.it)

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