Rinnovati gli incarichi di Consulta Periferie Milano. Confermato l’impegno per portare le “periferie” tra le priorità dell’agenda politica milanese. Bisogna superare la logica degli interventi di emergenza. Le Periferie hanno bisogno di un’attenzione strutturale e di un’Amministrazione vicina funzionante, ma i Consigli di Zona con i loro 359 consiglieri rimangono un’incompiuta. Intanto il “G124” di Renzo Piano sbarca a Milano…
10° anno di attività per Consulta Periferie Milano, organizzazione costituita nel 2005 da associazioni culturali, sociali, del commercio e comitati di quartiere.
L’assemblea dei soci ha rinnovato gli incarichi associativi: Walter Cherubini (Centro studi Con Milano Ovest) è stato confermato Portavoce, mentre Giorgio Bacchiega (La Cittadella della Memoria) coordina l’Area Comunicazione, Romano Ranaldi (Associazione Giovani e Famiglia) l’Area Sociale, Salvatore Crapanzano (Comitato Quartiere Valsesia) l’Area Decentramento e Città metropolitana. Angelo Mantovani (Associazione Il Clavicembalo Verde) coordina l’Area Cultura e, unitamente a Riccardo Tammaro (Fondazione Milano Policroma), la Rassegna musicale di Primavera “Concerti in Periferia”, alla quale è associato il progetto “CoriMilano – Il Polo dei Cori amatoriali milanesi” coordinato da Giorgio Barenghi (Associazione Corale Ambrosiana) e Bruno Volpon (Associazione Culturale San Materno-Figino).
In questi anni, tra le altre, sono state promosse e sostenute oltre 400 iniziative musicali ad ingresso libero. Tutto ciò anche grazie alla messa in rete di numerose iniziative promosse nelle periferie milanesi in collegamento con cinquanta enti ed associazioni ed alla disponibilità di decine di cori amatoriali che prestano volontariamente la loro attività, dando un contributo importante anche con la nuova iniziativa “Cori in Corte”.
Ma se “Milano è un operoso alveare, con tante celle che non comunicano tra di loro. Una Milano che non fa sistema” (Indagine Ipsos), una falla è rappresentata dalla persistenza della carente organizzazione dell’Amministrazione comunale nelle periferie. Infatti, le prime a non fare rete sono proprio le numerose funzioni comunali che agiscono nel medesimo territorio, nello stesso quartiere. Infatti, ciascuna funzione zonale interagisce con il proprio centro, ma opera disgiuntamente dalle altre funzioni presenti nella medesima Zona. Sul territorio non c’è nessuno che faccia da collante, con i Consigli di Zona, che contano ben 359 consiglieri, che continuano a rimanere un’incompiuta.
Ma le “antenne” dei periferici sono pronte a captare anche le varie manifestazioni di “attenzione periferica” espresse da persone come Giuseppe Guzzetti (Fondazione Cariplo), Alexander Pereira (Teatro alla Scala) o Carlo Sangalli (Unione Commercianti).
Intanto, gli architetti del gruppo G124 promosso dall’architetto e senatore a vita Renzo Piano – dopo gli interventi a Catania, Roma e Torino – sta per sbarcare a Milano (Quartiere Lorenteggio) per attivare un’azione di “rammendo” delle periferie. E negli altri quartieri periferici? Ci sono tanti “aghi” e molto “filo”, ma Milano saprà utilizzarli o continuerà ad essere un “operoso alveare, con tante celle che non comunicano tra di loro. Una Milano che non fa sistema”?