A metà dell’Anno scolastico, siamo ormai nel pieno dell’attività dei “Doposcuola”, attività di sostegno ai più piccoli ben presente a Milano, con un totale di circa 200 iniziative radicate soprattutto nei quartieri delle nostre periferie, frequentate da circa 10.000 studenti, in particolare delle scuole elementari e medie, che svolgono anche una significativa funzione di integrazione sociale e culturale, promossi anche grazie a qualche migliaio di volontari.
CONDIZIONE MINORILE
Peraltro, il tema doposcuola non può essere scisso dalla situazione della condizione minorile milanese. Un indicatore? I minori (0-18 anni) in carico al Servizio Sociale della Famiglia del Comune di Milano sono 16.167 (sedicimilacentosessantasette!!!): 339 in Zona 1, 1911 in Zona 2, 1003 in Zona 3, 2310 in Zona 4, 1329 in Zona 5, 2352 in Zona 6, 2277 in Zona 7, 2036 in Zona 8, 2610 in Zona 9.
A tale proposito, va considerato il fenomeno della cosiddetta “dispersione scolastica”, cioè quell’insieme di processi attraverso i quali si verificano ritardi, rallentamenti e abbandoni nello svolgimento o nell’inserimento nel circuito scolastico. Nello specifico, l’Italia (dati 2012) è tra le peggiori d’Europa: lasciano i banchi il 17,6% di alunni contro la media Ue del 12,7%. Per venire a casa nostra, la Lombardia ha un tasso di abbandono scolastico del 18,5%.
CONVEGNO
E’ in tale contesto che, nell’ambito dei percorso “FocusPeriferie – Milano risponde?” promosso da Consulta Periferie Milano, il prossimo Giovedì 23 marzo 2017 – ore 20.45 avrà luogo il Convegno “Doposcuola: difficile esistenza?” (vedi), organizzato dall’Associazione Giovani e Famiglia – che da 15 anni gestisce un doposcuola in quel di Baggio, frequentato da circa 130 alunni delle scuole elementari e medie – con la collaborazione del Centro studi ConMilanoOvest che, nella sola Zona 7, oggetto di una specifica ricerca, ha censito 27 doposcuola, mentre, per esempio, altri 24 sono attivi in Zona 4 e 31 in Zona 9, promossi da molteplici soggetti, dalle parrocchie al volontariato alle cooperative, operando anche in collegamento con le realtà scolastiche del territorio.
Dopo le iniziative del 2015-’16, prende avvio un percorso con un orizzonte periferico, che intende articolarsi in altre tappe cittadine, cercando di contribuire alla rappresentazione di una “dimensione pubblica” dei doposcuola, superando la generale frammentazione. Bisogna accorciare le distanze con la città e le sue istituzioni. Al convegno intervengono: Paolo Limonta (Presidente Commissione Scuola del Consiglio comunale di Milano), Marco Bestetti (Presidente Municipio 7), Francesca Gisotti (Area Doposcuola Caritas Milano), Delia Di Stasi (Referente Servizi studenti ICS Iqbal Masih), Michela Tiburzi (Vice Preside ICS Primo Levi), Walter Cherubini (Consulta Periferie Milano).
CITTA’ E ISTITUZIONI
I “doposcuola”, promossi da associazioni, cooperative e parrocchie, trovano un generale apprezzamento anche per le positive ricadute sociali, ma non raramente si sentono un po’ in solitudine, con non pochi problemi da affrontare. Quasi che l’attività svolta non sia a beneficio della città e che, di converso, la città non abbia una concreta responsabilità, a partire dalle istituzioni. Peraltro, come sottolineato in un precedente convegno da padre Eugenio Brambilla, responsabile di Caritas Milano e della Scuola popolare “I care”, è necessario che anche i doposcuola maturino una dimensione “politica” del loro ruolo sul territorio, anche promuovendo un confronto con le istituzioni, rispetto alle iniziative messe in campo ed ai relativi bisogni.
VALORE SOCIALE ED ECONOMICO
I doposcuola, se inseriti in un contesto sistemico, possono anche arricchire quelle parti di città e di popolazione lasciate un po’ nell’abbandono. Inoltre, apportano anche un significativo valore economico di qualche milione di euro, sia per l’attività diretta, sia per le ricadute indirette, anche se “normalmente” non viene considerato nei bilanci pubblici. Allora, occorre un ripensamento delle “politiche”, migliorando i criteri di utilizzo delle risorse, spesso ancorati a regole del passato, non più adeguati alla realtà attuale.
2017 PER LE PERIFERIE
Allora, è necessario mettere a fattor comune le tante energie e capacità che pur esistono e che si spendono nelle nostre Periferie. In tale contesto si colloca il percorso “2017 – Anno per le Periferie di Milano” (vedi): una proposta che invita chi ha una sensibilità “periferica” alla condivisione, alla messa in comune ed alla costruzione, che vuole favorire la riflessione, ma anche l’azione, attraverso una progettazione partecipata, che deve crescere unitamente a chi è attivo nei quartieri e con le istituzioni.