“Quatter ridade in allegria e una quai cantadina in libertà” sabato 22 febbraio al salone Don Aiani di via fratelli Zanzottera 31 a Figino, Milano. Con lo spettacolo Eravamo quattro amici al bar torna ad esibirsi la compagnia teatrale dialettale L’é bel e fada, nata verso gli anni 70 quando alcune persone che gravitano nell’ambito della Parrocchia di San Materno nel quartiere Figino, amanti del teatro amatoriale e delle tradizioni linguistiche milanesi, decidono di formare un gruppo che adotta il motto “divertirsi nel divertire gli altri” e uno strano nome.
“In quel tempo, infatti, per le vie del borgo, frà il gustar dei vini”, si aggirava un personaggio molto popolare, un po’ strano e sempliciotto a dire il vero, che borbottava spesso fra sé e sé a causa di presunti torti ricevuti che risolveva, sempre fra sé e sé, minacciando di denunciarli all’autorità costituita; dopo di che, soddisfatto della decisione presa, sbottava, magari fermandosi improvvisamente in mezzo alla strada: “Toh! L’è bel e fada!”, accompagnato dal classico gesto dell’ombrello, con contorno di contumelie da parte dei malcapitati automobilisti di passaggio.
Troppo caratteristico e folkloristico il personaggio perché la compagnia si lasciasse scappare l’occasione di ricordarlo in maniera bonaria. Da allora, alcune di quelle persone sono passate a calcare le scene del “Teatro Celeste”; altre hanno lasciato l’impegno pur rimanendo a stretto contatto con coloro che ora li hanno sostituiti, aiutandoli nel loro operato, trasferendo e suggerendo le loro preziose esperienze; alcune di esse, allora molto più giovani, agiscono ancora fra le scene. Negli anni molti “attori amatoriali” si sono alternati nel calcare le assi del palco di Figino, e sempre le loro capacità interpretative sono state tali per cui numerosi spettacoli sono stati richiesti per rappresentazioni in città e in provincia.
Dopo un periodo di stasi a cavallo degli anni novanta e duemila, grazie anche alla ristrutturazione del teatro, divenuto un piccolo gioiello per la zona circostante, la Compagnia, affiancata ora all’Associazione Culturale San Materno Figino che ne cura i programmi, nel 2005 ha ripreso l’attività mettendo in scena 6 nuovi lavori, in dialetto milanese e in italiano, alcuni dei quali rappresentano un grosso impegno, visto che sono necessari per l’interpretazione dei ruoli tutti i 14 attori della compagnia, alcuni alle prime esperienze su un palco, in aggiunta alla decina di persone che, dietro le quinte, non visibili sulla scena, ma importantissime per la buona riuscita dei lavori sono gravati dalle vitali mansioni organizzative: l’allestimento delle scene, le luci, il vestiario e il trucco.
Giusto e doveroso specificare che tutto ciò è possibile grazie alla indispensabile disponibilità e collaborazione della Parrocchia di San Materno che dedica particolare attenzione, oltre che a quello spirituale, al benessere socio culturale dei figinesi.