“Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee”. (Renzo Piano)
È da queste considerazioni che prende avvio l’appuntamento annuale della Fondazione Italcementi di Sabato 24 gennaio 2015 – ore 10 alla Fiera di Bergamo (“Rammendo e rigenerazione urbana per il nuovo Rinascimento”), chiamando alcuni dei protagonisti dell’impegno di analisi, progettazione e attuazione di politiche e iniziative volte a rigenerare le città e valorizzare le periferie urbane, a discutere e stimolare quella visione necessaria a innescare il nuovo Rinascimento, capace di ridefinire il tessuto delle città e di includere quelle classi sociali che attualmente vivono in modo conflittuale il processo di urbanizzazione.
Crescita e urbanizzazione sono fenomeni tra loro strettamente intrecciati: nessun Paese ha mai raggiunto un livello di benessere diffuso senza un importante spostamento della popolazione verso le città. Più di metà della popolazione mondiale vive attualmente nelle città e per il futuro si prevede un’ulteriore crescita dell’urbanizzazione. Nelle città italiane, solo il 10 per cento degli abitanti vive nei centri storici: è quindi necessaria una rigenerazione e valorizzazione delle periferie urbane, ricucendole pienamente al contesto cittadino.
In questo quadro, l’architetto Renzo Piano, senatore a vita per meriti architettonici, ha realizzato un video manifesto – presentato in anteprima nel convegno di quest’anno – focalizzato sul concetto di rammendo e rigenerazione urbana, ovvero un intervento nelle periferie che sappia essere inclusivo, coinvolgendo la popolazione dei quartieri interessati.
Il tema posto dal “manifesto sul rammendo e sulla rigenerazione” è quello che sta alla base anche del progetto RIFO guidato dall’Università di Bergamo, che – concentrandosi sulle parti/componenti della città da “rifare” – ha monitorato il territorio per proporre una strategia concreta per restituire suolo rigenerando le città.