Il nuovo Papa certamente dice qualcosa di sé nella scelta del nome: Francesco. Un nome che evoca sobrietà, riforma, uno stile di annuncio e di attenzione ai poveri. In questo la biografia del cardinale Bergoglio senz’altro rispecchia queste attese, come anche le prime sue parole e i primi gesti compiuti dopo l’annuncio “Habemus Papam”. Un discorso umile e subito un momento di preghiera, ha detto “Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza”. Ha invitato tutti a pregare le tre preghiere che ogni cristiano conosce: il Padre nostro, l’ Ave Maria e il Gloria, anche questo un atto nuovo paragonabile al discorso di Giovani Paolo II che ruppe la tradizione che voleva si facesse solo la benedizione.
Un Papa che mette quindi al centro la preghiera e l’annuncio del Vangelo. Un Papa di umili origini che ha fatto anche il parroco. Un Papa che ha origini italiane, che è però un latino americano come ormai la maggior parte dei cattolici nel mondo, uno sguardo sul futuro della Chiesa potremmo dire.
Il cardinale Fernando Filoni, commentando la scelta del nuovo Papa ha detto: «Il nuovo Papa ci ha detto – in un incontro nella Congregazione di Propaganda Fide (riportato da Fides) – che l’evangelizzazione suppone zelo apostolico e che bisogna uscire, andare verso chi ha bisogno, ad annunciare il Vangelo nelle periferie».