Qualche anno fa venne invocata un po’ provocatoriamente la secessione di Lambrate da Milano, cioè di ritornare a prima del 1923, quando Lambrate era Comune autonomo, con un territorio che copre circa la metà dell’attuale Zona 3, che con le prossime elezioni amministrative diventa Municipio 3. Tutto ritorna come prima, allora?
In questi quasi cento anni di storia, di cose ne sono accadute parecchie, che hanno trasformato il territorio. Peraltro, con un “centro decisionale” lontano, trasformando Lambrate, come gli altri Comuni limitrofi a Milano annessi nel 1923, in una di quelle che sono state chiamate “periferie”.
In tema di periferie, il sociologo Aldo Bonomi ha recentemente osservato che al posto delle banlieue, noi abbiamo vere e proprie enclave: condomini o pezzi di condomini in mano ai clan, piccole aree che nessuno è mai riuscito a bonificare.
Tra gli altri, quello della rigenerazione socio-abitativa dei quartieri popolari milanesi, che hanno settemila appartamenti inutilizzati, è un tema che Consulta Periferie Milano ha posto dal 2012 con il “Progetto Abitare popolare periferico”. Si propone che seicento monolocali, non rientranti nelle graduatorie per le assegnazioni perché troppo piccoli, siano assegnati ad un migliaio di studenti fuori sede, disponibili a compiere iniziative sociali e culturali nei quartieri, per rendere il tessuto sociale più forte. Invece, nei quartieri popolari continuano inserimenti solo di categorie di persone fragili, che rendono sempre più precario il già disastrato tessuto sociale, ampiamente costituito da persone anziane o con problemi psichici che, tra l’altro, rimangono in balia dei peraltro ben noti prepotenti di turno.
Ma, i problemi delle periferie non possono essere affrontati settorialmente. Che fare allora? Qualche tempo fa, Carlo Sangalli (Confcommercio) ha prospettato che per superare il disagio delle periferie è necessario un “grande progetto di solidarietà che coinvolga istituzioni e privati”. Infatti, è necessaria una “mobilitazione”, una messa insieme di energie, perché le periferie non sono un “problema” di qualcuno, ma responsabilità dell’intera città, nel più ampio contesto della Città metropolitana di Milano.
Occasione propizia per approfondire queste tematiche e le relative prospettive è il 6° appuntamento del 6° ciclo di “Periferia chiama! Milano risponde?”
Venerdì 18 marzo 2016 – ore 21 (Auditorium Stefano Cerri di Via Valvassori Peroni 56 (Lambrate) sul tema “Municipalità, Città metropolitana e gestione del territorio”, promosso da “Dai Nostri Quartieri” e Consulta Periferie Milano:
– Presenta: Walter Cherubini (portavoce Consulta Periferie Milano)
– Intervengono: Maria Cristina Treu (docente di Architettura e Studi urbani, Politecnico di Milano)
– Giovanni Poletti (autore del libro “Milano Città Metropolitana”)
– Coordina: Paolo Pirovano (giornalista, Dai Nostri Quartieri)
– Cura i filmati: Giorgio Bacchiega (Cittadella della Memoria)
Perché quella delle Municipalità non deve essere l’ennesima occasione persa. Bisogna prevedere una gestione complessiva del territorio, restituendo alle cosiddette periferie la “centralità amministrativa”. Il contrario di quanto è stato per i Consigli di Zona per oltre quarant’anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Allora, forse è meglio prestare un po’ di attenzione ed approfondire ciò che ci potrà capitare.