Dic 112014
 

Sembra che il tema delle periferie, emerso in tutta la sua problematicità, stia suscitando molteplici attenzioni, facendo tabula rasa di tutta una serie di atteggiamenti “negazionisti” e “malpancisti”, quasi che evidenziare il tema periferie equivalga ad essere negativi, superati dai tempi, fuori moda: «Periferie? Bisogna cambiare lessico: adesso ci sono le conurbazioni», taluno aveva sentenziato. Appunto… (e neppure si pensi che riforme istituzionali come la Città Metropolitana – in ballo dal 1990 e repentinamente introdotta dalla “spending review” – creino effetti taumaturgici: «Con la Città Metropolitana per le periferie cambia tutto»…).

Ma, le periferie non seguono i tempi dei “dotti” dibattiti o delle riforme istituzionali e sono tornate alla ribalta.

01-00242161000063In tale contesto, messa in “archivio” la Prima del Teatro alla Scala, con i suoi sfavillii e con qualche fiammata di contorno di troppo, proviamo ad allargare gli orizzonti, proprio a partire dalla manifestazione di interesse “periferica” espressa da Alexander Pereira, nuovo sovrintendente del Teatro alla Scala.
La “lirica” in periferia? Dove? «Penso a sale teatrali nei quartieri di periferia (…): cercheremo di arrivare dappertutto. La Scala si deve aprire sempre di più alla città (…) per fare educazione culturale e anche sociale: è uno dei nostri compiti principali» ha affermato Pereira. Nel merito, ci sembra che questo approccio sia adeguato ad arricchire le periferie, a portarle al “centro” dell’attenzione, a farle diventare “centrali” in una Milano “policentrica”.

PorettiMa qual è la situazione dei Teatri a Milano? In proposito, possiamo richiamare quanto affermato da Giacomo Poretti, del Trio “Aldo, Giovanni e Giacomo”: «A Milano chiude un cinema all’anno e ogni anno sorgono 10 sushi bar. Anche i teatri non se la passano tanto bene: li abbattono per costruirci dei parcheggi o dei supermercati. Poi, prendono l’insegna e la mettono sopra un tendone di plastica: un teatro dentro un involucro di plastica si sente provvisorio. I teatri a Milano sono a rischio».

Teatri.MappaMa, quanti sono i Teatri in periferia? Nell’ambito dell’iniziativa di Consulta Periferie Milano di evidenziazione delle realtà periferiche, è stata fatta un’apposita indagine: sono 100 i teatri/sale teatrali professionali o amatoriali attivi nei quartieri periferici di Milano. Quando lo diciamo, tutti si stupiscono (anche i teatranti spesso non lo sanno). Poi, ci sono anche dei luoghi particolari, come lo scenario di Villa Scheibler a Quarto Oggiaro, dove la lirica già da anni fa capolino con la Rassegna primaverile “Concerti in Periferia” (6 edizioni con oltre 320 concerti), o la settecentesca Villa Clerici a Niguarda, che questa estate è stata splendida cornice di una apprezzata rappresentazione dell’opera “Elisir d’amore” (vedi foto in basso).

Allora, se Alexander Pereira lo vorrà – essendo austriaco, magari non avrà particolare dimestichezza con le periferie milanesi – saremo ben lieti di fargli da “guida”, rammentando a noi ed a tutti il motto milanese “el disum, el fem!”.

VillaClerici.Elisir.Orchestra_Foto

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